I 10 Migliori Integratori per Abbassare la Pressione: Guida Completa e Classifica 2022 degli Integratori per Pressione Alta
Integratori pressione alta: funzionano davvero? Prima di rispondere, bisogna capire esattamente cosa si intende per pressione alta. Definita scientificamente ipertensione arteriosa, è una condizione caratterizzata da un’elevata pressione del sangue all’interno delle arterie, determinata principalmente dalla quantità di sangue pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie allo stesso flusso sanguigno. Quindi, ciò significa che esistono valori normali da considerare.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i valori normali della pressione arteriosa sistolica sono compresi tra i 110 e i 140 mmHg, mentre i valori della pressione arteriosa diastolica tra i 70 e i 90 mmHg. Ciò vuol dire che, se la pressione misurata supera il range dei valori poc’anzi indicati, vuol dire che una persona soffre di ipertensione arteriosa.
Quali potrebbero essere le cause? Molteplici, e spesso sono collegate a determinate abitudini alimentari, come l’eccessiva assunzione di caffè, il sovrappeso e la vita sedentaria, ma anche dovuta a problemi gravi riguardanti i reni e il cuore, al diabete, all’eccessivo consumo di alcol e droghe. Queste, ovviamente, sono soltanto alcune delle cause, a cui porre rimedio mediante l’utilizzo di integratori.
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Pressione alta: cos’è?

La “pressione sanguigna” dipende dalla quantità di sangue che pompa il cuore e dalla resistenza al flusso sanguigno nelle arterie. In generale, più stretto è lo spazio nelle arterie, maggiore è la pressione sanguigna.
La pressione sanguigna si misura utilizzando due valori: la pressione sanguigna sistolica e la pressione sanguigna diastolica.
La pressione sanguigna sistolica misura la pressione nelle arterie quando il cuore batte e la pressione sanguigna diastolica misura la pressione nelle arterie quando il cuore riposa tra un battito e l’altro. Per quanto riguarda la pressione alta, chiamata anche ipertensione, è una condizione in cui la pressione sanguigna è costantemente più alta del solito.
Se, dopo ripetute misurazioni, si verifica una lettura persistente della pressione sanguigna di 145/95 mmHg o superiore, vuol dire che la pressione è alta. Chi soffre di “ipertensione“, deve rivolgersi al suo medico, che gli prescriverà alcuni farmaci oppure un sano stile di vita. In alternativa, ci sono degli integratori pressione alta che possono aiutare.
Quando la pressione arteriosa viene considerata alta e come si misura

L’unità di misura per misurare la pressione arteriosa sono i mmHg. I valori ottimali sono i seguenti:
- 1 – Pressione arteriosa sistolica: 110 – 140 mmHg.
- 2 – Pressione arteriosa diastolica: 70 – 90 mmHg.
- 3 – Pressione arteriosa differenziale (o media): 40 – 50 mmHg.
“Se i valori della pressione superano quelli ottimali, vuol dire che si soffre di pressione alta“. Questi valori normali vengono periodicamente aggiornati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sulla base di studi più recenti.
La pressione arteriosa viene misurata utilizzando i seguenti strumenti:
- 1 – Lo sfigmomanometro a mercurio, non più utilizzato.
- 2 – Lo sfigmomanometro aneroide.
- 3 – Lo sfigmomanometro elettronico.
- 4 – Il catetere arterioso, che viene inserito nell’arteria ed è collegato ad un trasduttore che, a sua volta, è collegato a un monitor.
Prima della misurazione, il paziente deve essere comodo e rilassato, non aver fumato o bevuto un quarto d’ora prima o bevuto caffè un’ora prima. Inoltre, il braccio deve essere appoggiato a qualcosa e il bracciale dello sfigmomanometro deve avere una dimensione adeguata al suo braccio.
Una volta posizionato il bracciale poco sopra la piega del gomito, né troppo stretto e né troppo largo, il medico inserisce all’interno la campana del fonendoscopio. Con una mano tiene la pompetta, mentre con l’altra posiziona due dita sul polso del paziente in modo da percepire le pulsazioni. Poi mette il fonendoscopio alle orecchie.
Il medico inizia a gonfiare il bracciale utilizzando la pompetta, almeno fino a quando non avverte più pulsazioni a livello dell’arteria radiale. Gonfia ancora di 20 mmHg circa e poi inizia ad aprire con lentezza la valvola posizionata sulla pompetta per lasciare che l’aria nel bracciale esca.
Valori della pressione alta (minima e massima)
Siccome molte persone utilizzano in modo autonomo soprattutto lo sfigmomanometro elettronico, dovrebbero invece farlo in presenza di un medico, che interpreta i valori della pressione arteriosa in base al profilo individuale della persona. In ogni caso, tenerla sotto controllo a casa si può.
Ma come leggere i valori? In linea generale, si parla di pressione alta quando il valore di quella sistolica, definita “massima”, è superiore a 140 mmHg, mentre il valore di quella diastolica, chiamata comunemente “minima”, è superiore a 90 mmHG.
Quali sono le cause della pressione sanguigna alta?

La pressione alta è legata a numerose cause. Poiché l’ipertensione arteriosa si distingue in varie forme, bisogna fare un distinguo tra quella definita “essenziale” e quella definita “secondaria”.
Per ipertensione primaria si intende lo stato ipertensivo determinato dalla presenza di diversi fattori predisponenti e in cui è piuttosto complesso stabilire con precisione e in modo univoco la causa scatenante.
Quindi, l’ipertensione essenziale può essere causata da diverse situazioni, come l’assunzione di un determinato farmaco, da una malattia, ecc. La maggior parte degli studi effettuati hanno individuato i seguenti fattori scatenanti:
- Determinate abitudini alimentari, come l’eccessivo utilizzo di sale, il consumo esagerato di caffè e il ridotto apporto di vitamina D.
- Il sovrappeso.
- L’invecchiamento.
- La vita sedentaria.
- Vari squilibri ormonali.
- La depressione.
- La predisposizione genetica all’ipertensione.
- L’aumento del tono del sistema nervoso simpatico.
Invece, l’ipertensione secondaria è la conseguenza di una patologia esistente o di altre circostanze. L’elenco è il seguente:
- Gravi malattie ai reni, come il rene policistico, la glomerulonefrite, ecc.
- Gravi malattie cardiache.
- Il diabete.
- La gravidanza.
- Le apnee notturne.
- Le malattie endocrine, come l’ipotiroidismo, l’iperaldosteronismo, la sindrome di Cushing, l’acromegalia e la sindrome di Conn.
- Un difetto grave dei vasi arteriosi più grandi.
- Un’arteria renale occlusa.
- L’utilizzo di alcuni farmaci, come la pillola anticoncezionale, gli antitussivi, i decongestionanti nasali, i preparati naturali contenenti liquirizia, gli antidepressivi, ecc.
- La sclerodermia.
- L’eccessiva assunzione di sostanze alcoliche.
- Il lupus eritematoso sistemico.
- L’utilizzo di droghe.
L’ipertensione secondaria non è molto diffusa. In effetti, soltanto il 5-10% dei casi di pressione alta non è riconducibile all’ipertensione essenziale. Nei casi di ipertensione secondaria, gli integratori per pressione alta possono essere molto utili.
Quali sono i sintomi della pressione alta?

L’ipertensione arteriosa si porta dietro alcuni sintomi evidenti, a cui prestare molta attenzione. Questi sintomi sono:
- Forti mal di testa.
- Sangue dal naso.
- Stanchezza o confusione.
- Problemi di vista.
- Dolore al petto.
- Respirazione difficoltosa.
- Battito cardiaco irregolare.
- Sangue nelle urine.
A volte le persone avvertono altri sintomi, che possono avere un legame con l’ipertensione, ma potrebbero non averlo. Questi sintomi sono:
- Vertigini.
- Nervosismo.
- Sudorazione.
- Difficoltà a dormire.
- Rossore al viso.
Integratori per pressione alta: sono davvero efficaci?
Gli integratori pressione alta stanno avendo un discreto successo negli ultimi anni. In fondo, è comprensibile, visto che l’ipertensione è un problema ormai diffusissimo nei Paesi industrializzati. Infatti, l’OMS considera l’ipertensione uno dei maggiori problemi di salute pubblica.
Non è da meno il nostro Paese, dove stime recenti parlano di 16 milioni di italiani che soffrono di questa patologia. Di conseguenza, molte persone corrono ai ripari e, oltre ai farmaci che mantengono la pressione entro i valori normali, utilizzano “integratori per ipertensione”.
Spesso, la pressione alta è legata a uno stile di vita scorretto ma, come abbiamo visto in precedenza, ci sono condizioni patologiche che causano questo problema. Una volta accertata l’origine dell’ipertensione arteriosa, bisogna agire di conseguenza.
Se è lo stile di vita sbagliato a causarla, allora bisogna assolutamente modificarlo. Il problema è che molte persone preferiscono mantenerlo e tenere a bada la propria pressione alta tramite l’assunzione di farmaci. Invece, diverse persone optano per qualcosa di più soft e salutare, come appunto gli integratori per abbassare la pressione.
I migliori alimenti naturali per abbassare la pressione

Integratori pressione alta: quali sono i migliori? Una domanda lecita a cui rispondere con cognizione di causa. In linea generale, si può dire che gli integratori ipertensione si dividono in integratori a base di piante o estratti vegetali e integratori a base di acidi grassi, amminoacidi e sali minerali. Queste sostanze agiscono sull’organismo per ristabilire il corretto flusso sanguigno. Vediamo quali sono i migliori rimedi naturali per abbassare la pressione.
Magnesio
Essendo un minerale fondamentale per il normale funzionamento del corpo, il magnesio è tra gli integratori antipertensivi migliori in quanto aiuta a regolare la pressione consentendo ai vasi sanguigni di rilassarsi.
In che modo agisce? Rilasciando ossido nitrico, che è un potente vasodilatatore. Diverse ricerche mediche hanno evidenziato che l’assunzione di 368 mg di magnesio sotto forma di integratore, ogni giorno e per tre mesi, riduce la pressione sistolica di 2,00 mmHg e la pressione diastolica di 1,78 mmHg.
Gli integratori di magnesio sono molto utili, ma vanno assunti con una certa moderazione poiché possono provocare diarrea a causa del loro effetto lassativo.
Potassio
Riducendo la quantità di sodio nel corpo attraverso l’urina, il “potassio“ abbassa la pressione sanguigna. In effetti, diversi studi collegano l’ipertensione arteriosa a una bassa assunzione di potassio, che può anche aumentare il rischio di ictus. L’altra faccia della medaglia è che un’eccessiva assunzione di potassio può causare battiti cardiaci irregolari.
Per abbassare la pressione del sangue, i pazienti possono assumere il potassio mangiando cibi ricchi di questi minerali, oppure attraverso gli integratori pressione alta. Gli alimenti ricchi di potassio sono:
- Bietole
- Broccoli
- Banane
- Patate dolci
- Soia
Acido folico
L’acido folico è una vitamina B che viene somministrata quasi sempre alle donne in gravidanza. Previene i difetti alla nascita, che possono colpire il cervello e il midollo spinale del bambino. “Alcuni studi mostrano che l’acido folico può abbassare la pressione sanguigna, specialmente nelle donne in attesa“.
L’ipertensione gestazionale può causare parto prematuro, preeclampsia e basso peso alla nascita. L’OMS raccomanda alle donne di assumere 400 mg di acido folico ogni giorno per prevenire questa grave complicanza.
Coenzima Q10
Nel binomio integratori e pressione alta non può mancare il coenzima Q10 (CoQ10), che si trova nel corpo e in molti alimenti. La sua funzione è quella di aiutare il corpo a convertire il cibo in energia e a proteggerlo dai danni causati dai radicali liberi.
Il CoQ10 possiede il giusto potenziale per ridurre la pressione sanguigna sistolica di 17 mmHg e la pressione sanguigna diastolica di 10 mmHg, peraltro senza effetti collaterali gravi.
Oltre a essere assunto come integratore, il coenzima Q10 può essere trovato in alimenti come pollo, asparagi, sardine, reni e fegato.
Melatonina
La melatonina è un ormone rilasciato dall’organismo che controlla il ciclo sonno-veglia. Viene utilizzato principalmente come integratore per il trattamento dell’insonnia a breve termine. Aumenta la produzione di ossido nitrico, che è un vasodilatatore.
L’assunzione ripetuta di melatonina migliora non solo il sonno, ma anche la pressione sanguigna. In effetti, coloro che soffrono di ipertensione hanno notato che con l’assunzione di integratori contenenti melatonina sono riusciti a ridurre significativamente la pressione sanguigna.
Vitamine
Le vitamine sono nutrienti di cui il tuo corpo ha bisogno per mantenere il suo normale funzionamento. Alcune vitamine, come la vitamina C e le vitamine del gruppo B come B2, B6 e B9, possono essere utili per abbassare la pressione sanguigna. Le vitamine del gruppo B, come il folato e l’acido folico, sono quelle più efficaci nel ridurre notevolmente l’ipertensione arteriosa.
CBD (Cannabis) per Ipertensione
Il cannabidiolo, noto con l’acronimo CBD è una molecola di natura lipidica estratta dalla Cannabis Sativa, che vanta molte proprietà antiossidanti, immunostimolanti, antidolorifiche e antinfiammatorie.
Come dimostrato da recenti studi clinici,l’olio di cannabis terapeutico, presente in alcuni integratori per l’ipertensione come CannabisOil e CbDol, è tra i compotenti naturali efficaci per stabilizzare la pressione sanguigna.
I migliori integratori per abbassare la pressione: Classifica 2022
Quali sono i migliori integratori per abbassare la pressione?
Tipologie di integratori
Partiamo con una distinzione: gli integratori antipertensivi si possono distinguere in:
- pillole per la pressione (la maggior parte);
- gocce per la pressione;
- integratori a base di CBD per la pressione alta.
Quali sono i migliori integratori per la pressione alta a base di componenti naturali in queste categorie? Vediamo una classifica alla scoperta del miglior integratore per pressione alta.
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Altri integratori per pressione alta
Tra gli altri integratori possiamo citare: Cardiol, Cardiline, Cardio NRJ, Recardio, Ravestin, Normalife, Friocard, Omega936 Project.
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